Graphic Novels aus Italien – ein Schlaglicht
Graphic Novel dall’Italia – un fanale

· Elettra Stamboulis ·


PID: http://hdl.handle.net/21.11108/0000-0007-DA54-5

Si parte con la pittura con Ada.1 Quella classica, da pinacoteca di Dresda, oppure di un collezionista di Graz: quella del paesaggio, che incombe e ci precede. È il 1917, un anno importante per l'area della Mitteleuropa che dopo qualche anno non esisterà più. Qui, nei pressi di Gablitz, che oggi è ormai Vienna, in un bosco come ogni buona storia che prevede impedimenti e difficoltà, ma alla fine un esito positivo, si apre la vicenda di Ada, una giovane che ama dipingere e disegnare. Ama gli animali. Ha uno sguardo ingenuo e attento sul mondo che la circonda. Ovviamente la madre non c'è: fuggita con un altro, diventa la colpa atavica della giovane Ada che vive con un padre tiranno che sin dalle prime pagine ci mostra il suo volto triviale e scorbutico. Imponente, impositivo, parti del suo corpo occupano intere vignette. Il suo corpo occupa la vita di Ada, la rende succube e servile. Eppure. Eppure in questa fiaba moderna, che volutamente richiama la letteratura del secolo XX, c'è uno strumento di emancipazione, di uscita dall'oppressivo Sturm und Drang del bosco simbolico e reale che opprime le aspettative di Ada. Ed è ovviamente il disegno e la pittura. Ada continua ostinatamente a disegnare, si scambia clandestinamente materiale con uno studente conosciuto anni prima a scuola. Prova la fuga a Vienna da Schiele, ma poi come succede nelle fiabe che costruiscono un modello morale, non riesce e deve tornare. Il padre occupa nuovamente questo spazio, che diventa ancora più cupo. Ma non si può soccombere senza cercare il proprio sé, la propria voce.
Baldi non nasce propriamente fumettista, anzi ha alle spalle un'importante carriera di colorista per serie come Monster Allergy, di illustratrice, sempre per progetti non autoriali, ma legati all'industria del fumetto anche estero. Con Lucenera2 firma il suo esordio come autrice, vincendo subito il Premio Gran Guinigi a Lucca. Anche la sua prima fulminante opera era ambientata in un secolo passato e in un luogo non legato apparentemente alla sua biografia. Tuttavia traspariva, come anche nel caso di Ada, una forte impronta autobiografica, tracciata attraverso l'allontanamento apparente. Con poche parole e utilizzando in modo professionale (sicuramente la lunga esperienza precedente ha avuto un ruolo importante) il valore simbolico, narrativo e suggestivo dell'immagine, Baldi costruisce Graphic Novels (e qui il termine è particolarmente attagliato) che uniscono in questo tutto sommato giovane medium tutti gli ingredienti del romanzo classico. La dedica iniziale del nuovo lavoro «A chi resiste» incornicia con precisione l'intento narrativo dell'autrice, ottenuto con lavoro millimetrico.
Se Baldi è sicuramente debitrice di Emanuele Fior, Pablo Auladell e altri disegnatori che in qualche modo traspaiono nelle sue tavole, lo è sicuramente anche della giovanissima Silvia Rocchi. Classe 1986, ha già al suo attivo una serie di originali biografie, tra cui vale la pena citare il fortunato Alda Merini. Ci sono notti che non accadono mai3, che ha rinnovato l'interesse per un genere, quello dei poeti ritratti a fumetti:4 già in questo primo lavoro completo, Rocchi mostrava un'originale modalità per affrontare il tema del life drawing. Sostanzialmente si rifiutava di ritrarre persone, tentando la strada più complessa dell'evocazione attraverso immagini costruite con la tecnica delle matite e degli acrilici. Diciamo che il salto dalla biografia alla fiction era qualcosa di atteso nel percorso di Rocchi e Brucia5 costituisce l'epilogo di questa attesa. Certo, l'ambientazione è legata alla biografia dell'autrice: siamo nel pisano, nella provincia italiana che cresce intorno alla fabbrica. Sono le vite routinarie di due donne diverse per età e condizione sociale: una la moglie di un operaio, l'altra figlia del dirigente d'azienda. Le loro differenze, di età e non solo, non saranno di impedimento nella creazione di una relazione che fortificherà entrambe.
Non ci sono le presenze di colori simbolo come nel libro sulla Merini o su Terzani. Qui matite e bianco e nero rendono la narrazione un quadro post-neorealista. Il colore quando compare diventa precursore della tragedia. Quel fuoco che tutto brucia: attese, sogni, piccoli problemi quotidiani. La scelta di muoversi nei territori della fiction porta Rocchi in un territorio a lei forse più congeniale. Anche se l'incrocio con la tematica sociale e vivida nell'esperienza di tanti e tante in Italia costituisce un elemento sicuramente di valore. L'acciaieria Zeni Sider, in cui un incidente sul lavoro sconvolge la vita della comunità, non esiste nella realtà: eppure, è come se conoscessimo il logo, il posto, la struttura. La scelta di partire ponendo il mirino sulle vite delle due protagoniste, quindi anche delle relazioni, rinnova un tema che è stato ben presente nel fumetto recente italiano: dall'introvabile Mecnavi di Guardigli6 a Marcinelle 1956 di Salma / Benitéz Rodriguez7, a Marcinelle. Storie di minatori di Pascutti / Mavric8, a Thyssenkrupp. Morti speciali S.p.A.9, la tragica sequenza di morti bianche di italiani è cartografata in modo continuo dal fumetto. Tuttavia il lavoro di Silvia era necessario, per togliere dalla coltre dell'eccezionalità e del caso giudiziario il morire di lavoro, riportarlo alla sua dimensione drammaticamente routinaria (ancora i dati in Italia sono piuttosto alti), ma soprattutto gettare luce su chi resta, al dopo.
Rocchi proviene da un percorso formativo e artistico che si concentra inizialmente sulla pittura per incrociare solo successivamente il fumetto. Baldi sostanzialmente segue un percorso inverso. Il punto di incontro di questa generazione di autrici sembra essere proprio questo campo ancora non nominato precisamente, in cui la ricerca visiva incrocia la narrazione, e nessuna delle due vuole mollare il campo.

  1. Barbara Baldi, Ada, Oblomov edizioni, Cagliari 2018.
  2. Barbara Baldi, Lucenera, Oblomov edizioni, Cagliari 2017.
  3. Silvia Rocchi, Alda Merini. Ci sono notti che non accadono mai, Becco giallo edizioni, Padova 2012.
  4. Voglio ricordare per la cronaca il bellissimo lavoro di Pablo Echaurren, Majakovskij, uscito in prima edizione nel 1986, ristampato da Gallucci nel 2012, che costituisce un nobile antecedente di un filone che ha molti accoliti in Italia e all'estero. Nel vasto ambito delle biografie a fumetti, vorrei ricordare sui poeti l'autrice Laura Pérez Vernetti in Spagna. L'incontro tra poesia e fumetto in realtà può avere evoluzioni ancora più interessanti, che intersecano la ricerca tra arte contemporanea e fumetto tout court, come nel movimento americano Comics poetry che in qualche modo incrocia i lavori di Cy Twombly e Joseph Cornell. Ma non è certo questo il luogo per questo approfondimento.
  5. Silvia Rocchi, Brucia, Rizzoli Lizard, Milano 2017.
  6. Leonardo Guardigli, Mecnavi. Ravenna 13 marzo 1987, Centro fumetto Andrea Pazienza, Cremona 2008.
  7. Sergio Salma / Teresa Benitéz Rodriguez, Marcinelle 1956, Diábolo ediciones, Madrid 2013 (in spagnolo).
  8. Igor Mavric / Davide Pascutti, Marcinelle. Storie di minatori, Becco Giallo edizioni, Padova 2006.
  9. Alessandro Di Virgilio / Manuel De Carli, Thyssenkrupp. Morti speciali S.p.A., Becco Giallo edizioni, Padova 2009.