Bufera alla Buchmesse di Francoforte del 2024 per il mancato invito dello scrittore italiano Roberto Saviano

· Sarah Majocchi, con la collaborazione di Marco Bertoli ·

L’autore di Gomorra – romanzo d’inchiesta pluripremiato, pubblicato da Mondadori nel 2006, tradotto in cinquantadue lingue, che ha venduto oltre due milioni di copie solo in Italia e dieci milioni nel mondo – ha prontamente ribattuto alle parole di Mauro Mazza, commissario straordinario del Governo per la Buchmesse di Francoforte 2024, che aveva motivato l’esclusione dello scrittore in quanto «autore di testi non integralmente originali».

In reazione, Jürgen Boos, direttore della Buchmesse, ZDF, le associazioni editori, librai e traduttori tedeschi hanno provveduto a invitare lo scrittore alla manifestazione. Saviano ha tenuto ferma la sua posizione critica verso la decisione del Governo italiano.

La vicenda della partecipazione italiana alla Buchmesse, dove l’Italia è stata ospite d’onore, ha dimostrato una volta di più come il dibattito sull’editoria italiana si animi ormai solo in occasione di polemiche legate a motivi extra letterari: notizia di questi ultimi giorni, il ritiro di numerose case editrici indipendenti dalla fiera romana Più libri Più liberi, diretta dalla scrittrice Chiara Valerio. Dopo aver dedicato la manifestazione a Giulia Cecchettin, giovane assassinata lo scorso anno dal fidanzato, e con lei a tutte le vittime di femminicidio, Valerio aveva invitato in qualità di ospite il filosofo Leonardo Caffo, in attesa di processo dopo le accuse di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna. L’invito a Caffo è stato ritirato con le scuse al pubblico della direttrice.

A seguito del mancato invito di Saviano sono dunque state parecchie le defezioni alla Buchmesse 2024. A sostegno del collega, scrittori importanti quali Sandro Veronesi, Emanuele Trevi, Paolo Giordano, Antonio Scurati e Francesco Piccolo hanno deciso di disertare la manifestazione, oppure, come per esempio Antonio Scurati, di partecipare ma su invito di altri.

In una lettera indirizzata al Presidente dell’AIE Innocenzo Cipolletta, redatta da 41 tra i 100 scrittori invitati alla manifestazione tedesca, si esprime forte il rammarico non solo per il mancato invito di Saviano, ma per aver organizzato dibattiti tra autori italiani e nessuno scambio pubblico con autori stranieri, relegando la nostra letteratura a un ruolo marginale e provinciale.

Tra i firmatari spiccano le figure di Francesco Piccolo, Sandro Veronesi, Nicola Lagioia, Vivian Lamarque, Emanuele Trevi, Helena Janeczek, Giulia Caminito, Claudia Durastanti, Antonio Franchini, Mario Desiati, Marco Missiroli, Valeria Parrella e Igort.

Nota positiva, il forte interesse espresso dagli editori stranieri nei confronti della saggistica italiana, soprattutto quella più letteraria, e dei nostri illustratori, da anni internazionalmente apprezzati.

Gli editori italiani sottolineano inoltre la crescente ricettività del mercato tedesco nei confronti dell’editoria italiana, con il conseguente aumento di vendite dei diritti d’autore.